
Non so ove alloggia il mio pensiero,
svolazza,
varcando le umane frontiere,
alberga nelle stanze di tante presenze,
viaggia sui convogli della metropolitana.
Vive,
nutrito di poesia,
un fanciullo ribelle senza legami,
aleggia tra i volti multicolore
ignorando la fede e le antiche bandiere.
Odo il suo richiamo.
Concedo le membra alla dolcezza,
a un tocco soave d’ispirazione,
m’accompagnano in questa strana crociera
verso le coste prive di nome.
Le lande di ogni nazione
sconosciute al pianto di desolazione,
l’isole della scrittura.
*
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