
Restare nelle crepe delle cose
dove entra la luce
nelle cicatrici
dove trovano riparo le verità.
Restare nel sedimentare e nel redimere
nell’impossibilità del perdono
nella forza residua e testarda
di un antico suono.
Restare in quel vissuto
intenso, denso, assoluto
che è l’inizio di ogni cosa
In chi ti somiglia non negli occhi
Ma nel respiro.
Restare come destino
per chi custodisce come reliquie
avanzi di cibo e di vino.
Restare per avvertire il petricore
Una domenica mattina
sotto un cielo di teatro e di stupore
affacciato su questo nulla
E costretto all’essenziale.
*
È vietato riprodurre il presente testo in formato integrale o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’Autore/Autrice. La citazione è consentita e, quale riferimento bibliografico, oltre a riportare nome e cognome dell’Autore/Autrice, titolo integrale del brano, si dovrà far seguire il riferimento «Nuova Euterpe», n°01/2023 unitamente al link dove l’opera si trova.
3 risposte a ““RESTARE” una poesia di Alessandro Monticelli”
Molto emozionante
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Spettacolare, proprio in un momento della mia vita nel quale ho deciso di non restare.
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