
Io incalzato all’ultimo confine
indietro un passo ed è l’eterno abisso
penso di dare l’ultima battaglia
in cerca di speranza o d’un appiglio.
Ma non ho maghi o sfere di cristallo
ossicini e interiora di stregoni o sciamani
che facciano al mio “Io” vaticinio
un Dorian Gray smascherato dal libro.
E nella Bibbia vere le scritture
di luce eterna per il mio cammino
che svelano menzogna in ogni anfratto
son Verità mi perdonano tutto.
E a voi grido o popoli del libro
specchiatevi nel Verbo un solo istante
e se dagli occhi vi cadranno scaglie
dolente lacrima vi darà Vita.
*
È vietato riprodurre il presente testo in formato integrale o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’Autrice. La citazione è consentita e, quale riferimento bibliografico, oltre a riportare nome e cognome dell’Autrice, titolo integrale del brano, si dovrà far seguire il riferimento «Nuova Euterpe», n°01/2023 unitamente al link dove l’opera si trova.
Una replica a ““IL POPOLO DEL LIBRO”, una poesia di Mario De Rosa”
Bel ritmo
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