“RICORDI”, poesia di Gian Luca Guillaume

Dal riflesso dell’armadio a specchio

un fascio di luce polverina

indorava la libreria in stile di papà,

le ante in vetro a riparare libri vetusti e recenti:

il sensuale D’Annunzio, il perfido Aretino,

il sempre giovane Rimbaud, l’avventuriero Conrad,

l’intramontabile Camilleri, l’oscuro Moresco e tanti altri,

tutti stipati sullo stesso ripiano,

alla rinfusa, fraternamente.

Papà era dappertutto,

aveva lasciato tracce del suo passaggio in ogni libro:

una dedica, una piega, un verso sottolineato,

una fodera trasparente, una cartolina come segnalibro.

Quanti ricordi del lettore che fu

quanti ricordi smemorati dall’abitudine:

quel lume di sole aveva aperto

pagine di vita a lungo dimenticate,

il grande Libro del Mondo,

frammenti del passato sepolti nella memoria,

e di lì a poco investito me di calore

e di colore, di un giallo a dir poco indescrivibile.

*

È vietato riprodurre il presente testo in formato integrale o di stralci su qualsiasi tipo di supporto senza l’autorizzazione da parte dell’Autore. La citazione è consentita e, quale riferimento bibliografico, oltre a riportare nome e cognome dell’Autore, titolo integrale del brano, si dovrà far seguire il riferimento «Nuova Euterpe», n°01/2023 unitamente al link dove l’opera si trova.


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