
La vaga suggestione
di insolite sequenze di parole,
comunica, alle volte, un’emozione,
senza che sappia come.
La conoscenza transita per strade
ben poco frequentate;
si affida spesso solo ad intuizioni,
a strane relazioni tra le cose,
senza nessuna logica o evidenza.
La spiegazione è sempre irrazionale
e, per viaggiare lungo altri binari,
ha avuto il nome di “illuminazione”.
S’apre la strada al senso del nonsenso,
all’anarchia di un ordine perverso,
all’illusione che la verità
trovi una casa solamente dove
si ferma la ragione.
Sentire venga prima di capire,
è un misticismo nuovo,
un credo esistenziale innovativo.
Io mi emoziono ancora
con le parole solite, in sequenza;
un brivido mi corre per la schiena
al suono della rima più normale,
al fascino segreto di assonanze,
alla magia del dire più banale.
*
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